Prelievo bancomat a rischio multa? Ecco la nuova regola che pochi conoscono!

Un prelievo al Bancomat può comportare una sanzione per il correntista? Se stai leggendo questa guida, probabilmente hai sentito parlare di questa possibilità e desideri approfondire l’argomento. Ottima scelta! Nelle prossime righe troverai informazioni dettagliate che ti aiuteranno a gestire al meglio il tuo denaro ed evitare spiacevoli inconvenienti.

La sentenza della Suprema Corte di Cassazione

Sono numerosi i casi in cui persone si sono ritrovate con il conto corrente svuotato, talvolta completamente azzerato, a causa di prelievi fraudolenti effettuati da malintenzionati che si sono impossessati della carta di credito o del bancomat. In alcune circostanze, la legge italiana consente di recuperare le somme sottratte. Un importante chiarimento in merito è arrivato dalla Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 9721 del 2020.

Immagine selezionata

Questa decisione è stata presa dopo che un cliente, vittima di prelievi non autorizzati che avevano ridotto il saldo del suo conto corrente, si era rivolto alla propria banca per ottenere un rimborso. Con la sentenza citata, la Corte ha introdotto un orientamento innovativo rispetto a precedenti pronunce, ribaltando di fatto l’interpretazione giuridica fino ad allora prevalente.

I giudici della Suprema Corte hanno sottolineato che, in materia di responsabilità dell’istituto di credito per le operazioni effettuate tramite carta di credito o bancomat, l’onere della prova e della prevenzione grava principalmente sulla banca. L’istituto deve adottare tutte le misure necessarie per impedire prelievi illeciti e, in situazioni ordinarie, dimostrare che le operazioni sono state effettivamente autorizzate dal correntista.

Ulteriori dettagli sulla sentenza

La sentenza del 2020 della Corte di Cassazione ha inoltre stabilito che il rapporto tra banca e titolare del conto corrente è di natura contrattuale. Questo implica che anche il correntista ha specifici obblighi e responsabilità. In particolare, il cliente può subire le conseguenze di perdite o azzeramenti del conto se ha adottato comportamenti negligenti che hanno favorito i prelievi non autorizzati o aumentato il rischio di tali eventi.

Immagine selezionata

Tra le responsabilità del correntista rientra, ad esempio, il mancato controllo degli estratti conto inviati periodicamente dalla banca. Un’altra situazione di responsabilità si verifica in caso di furto della carta di credito, di debito o del bancomat: in tali circostanze, è fondamentale sporgere denuncia tempestivamente.

Secondo quanto stabilito dalla Corte, è indispensabile agire entro e non oltre 13 mesi dal momento in cui si viene a conoscenza dell’evento illecito. La Suprema Corte ha inoltre precisato che, in caso di utilizzo fraudolento della carta mediante prelievi o spese non autorizzate, può essere addebitata al correntista una franchigia di 150 euro, relativa alle operazioni eseguite prima della richiesta di blocco della carta.

I possibili controlli della Guardia di Finanza

Esiste un’ulteriore situazione da considerare in tema di prelievi Bancomat, che in alcuni casi può comportare sanzioni da parte della Guardia di Finanza. Si tratta dei casi in cui, durante i prelievi, non si presta attenzione all’importo delle somme prelevate.

Immagine selezionata

È importante precisare che le banche non possono imporre limiti ai clienti, se non quelli giornalieri previsti di 250 euro per i prelievi con carta di credito (limite che può essere aumentato se si utilizza un ATM della propria banca, ma resta invariato se si preleva presso sportelli di altri istituti).

L’unico vero ostacolo può presentarsi quando la banca non dispone temporaneamente della liquidità necessaria per soddisfare la richiesta di prelievo. Per questo motivo, se si ha bisogno di prelevare somme elevate, è consigliabile avvisare preventivamente la propria filiale.

Prelievi al bancomat: i limiti da non superare

Per evitare il rischio di controlli da parte della Guardia di Finanza e possibili sanzioni, è fondamentale conoscere la normativa antiriciclaggio. Questa prevede che in caso di prelievi mensili superiori a 10.000 euro, la banca sia tenuta a chiedere al correntista la motivazione dell’operazione. Se tale soglia viene superata, la banca deve effettuare una segnalazione alla UIF (Unità di Informazione Finanziaria).

Immagine selezionata

Gli esperti della UIF, organismo istituito presso la Banca d’Italia, possono decidere di avviare ulteriori verifiche per accertare la natura delle movimentazioni sospette. In altre parole, anche in assenza di limiti stringenti imposti dalla legge, è consigliabile non superare la soglia dei 10.000 euro mensili di prelievi presso qualsiasi ATM, soprattutto quelli della propria banca.

Per completezza, va ricordato che l’Agenzia delle Entrate non ha il potere di controllare i prelievi effettuati dal correntista agli sportelli Bancomat. Può invece intervenire solo su versamenti e trasferimenti di denaro. Alla UIF spetta la facoltà di richiedere alla Guardia di Finanza eventuali approfondimenti e accertamenti sui movimenti sospetti.

Lascia un commento