Artrosi: due consigli per ridurre il dolore

L’artrosi rappresenta una patologia cronica che si manifesta quando il deterioramento delle articolazioni compromette in modo significativo la qualità della vita quotidiana di una persona, arrivando spesso a causare un dolore persistente e invalidante. Per alleviare questo disagio, è possibile ricorrere a diverse strategie terapeutiche e preventive.

Artrosi: cause e definizione

L’artrosi, conosciuta anche come osteoartrosi, è una delle condizioni più comuni tra la popolazione adulta, soprattutto in età avanzata. Essa coinvolge le articolazioni del sistema scheletrico, determinando una progressiva usura delle superfici articolari. Si tratta di una malattia che, nella maggior parte dei casi, evolve lentamente e viene spesso considerata una conseguenza fisiologica dell’invecchiamento.

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Con il passare degli anni, le articolazioni tendono naturalmente a consumarsi, ma esistono situazioni in cui l’artrosi si presenta in forma più aggressiva e difficile da gestire. Il deterioramento articolare o il sovraccarico, soprattutto a carico degli arti inferiori che sostengono la maggior parte del peso corporeo, possono essere aggravati da diversi fattori.

Tra questi rientrano predisposizioni genetiche, sovrappeso e obesità, oltre a condizioni di salute generale compromessa, come disturbi circolatori (ad esempio l’emofilia) o fragilità ossea e strutturale. In molti casi, tuttavia, l’artrosi rimane una patologia idiopatica, cioè con cause non completamente note o identificabili.

Sintomi

I sintomi dell’artrosi sono generalmente ben riconoscibili e correlati alle cause scatenanti. Si va dalla riduzione della sensibilità nelle articolazioni colpite, fino a un’aumentata sensibilità e dolore, che può essere intermittente o costante. Spesso si riscontrano anche rigidità, difficoltà nei movimenti e limitazioni funzionali delle aree interessate.

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L’artrosi può essere aggravata da condizioni come la gotta o da attività che sottopongono le articolazioni a stress eccessivo, così come dall’uso prolungato di determinati farmaci. Tra le difficoltà più comuni riferite dai pazienti vi è anche l’incapacità di mantenere una posizione stabile delle articolazioni coinvolte.

Si stima che circa il dieci per cento della popolazione adulta soffra di una qualche forma di artrosi, anche se la diagnosi può risultare complessa, poiché in oltre due terzi dei casi si tratta di una naturale degenerazione articolare. Solo in alcune situazioni è possibile intervenire in modo risolutivo.

I tipi di artrosi

Le forme più frequenti di artrosi interessano gli arti, in particolare mani, piedi, braccia e gambe. Si distingue una forma primaria, detta anche artrosi di primo tipo, che è la più diffusa e legata al fisiologico consumo delle articolazioni. L’artrosi secondaria, invece, deriva da patologie preesistenti o da interventi chirurgici invasivi.

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L’artrosi può manifestarsi come condizione localizzata, colpendo una singola articolazione, oppure come forma multipla, interessando intere aree come le dita di una mano. Ogni tipologia richiede una diagnosi accurata e personalizzata, che consenta di individuare il trattamento più adeguato.

Attualmente non esiste una cura definitiva per l’artrosi, ma le terapie vengono adattate in base alla causa specifica e alla localizzazione del disturbo. Si va dall’uso di farmaci, fino a interventi chirurgici, senza trascurare l’importanza di uno stile di vita sano e di una corretta alimentazione.

Come ridurre il dolore

È fondamentale ottenere una diagnosi precisa e dettagliata, data la varietà delle forme di artrosi. Di solito, per alleviare i sintomi, si ricorre a farmaci antinfiammatori non steroidei, evitando nel contempo di sottoporre le articolazioni colpite a ulteriori sollecitazioni. Ogni caso va valutato individualmente dal medico.

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Ridurre il peso corporeo, seguire una dieta varia e bilanciata – ricca di cereali, latticini e altri nutrienti – ed effettuare controlli medici regolari sono strategie utili per prevenire il peggioramento della patologia. È importante ricordare che anche altre malattie apparentemente non correlate possono influire negativamente sull’artrosi.

La pratica di esercizi di stretching mirati, purché approvati dal proprio medico, può contribuire a mantenere la mobilità articolare e a rallentare la progressione della malattia. In casi particolari, come l’artrosi dell’anca, si può ricorrere a trattamenti più specifici, inclusi interventi chirurgici.

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